Corona Ferrea

È il simbolo, tra fede e mito, più importante dell’Occidente cristiano.

Nell’altare della Cappella di Teodolinda è custodita la Corona Ferrea, uno dei prodotti di oreficeria più importanti e densi di significato di tutta la storia dell’Occidente.

Conservatasi miracolosamente fino ai nostri giorni, la Corona è composta da sei piastre d’oro – ornate da rosette a rilievo, castoni di gemme e smalti – recanti all’interno un cerchio di metallo, dal quale prende il nome di “ferrea”, che un’antica tradizione, riportata già da sant’Ambrogio alla fine del IV secolo, identifica con uno dei chiodi utilizzati per la crocifissione di Cristo: una reliquia, quindi, che sant’Elena avrebbe rinvenuto nel 326 durante un viaggio in Palestina e inserito nel diadema del figlio, l’imperatore Costantino.

La tradizione, che lega la Corona alla passione di Cristo e al primo imperatore cristiano, spiega il valore simbolico attribuitole dai re d’Italia (o dagli aspiranti tali, come i Visconti), che l’avrebbero usata nelle incoronazioni per attestare l’origine divina del loro potere e il loro legame con gli imperatori romani.

Recenti indagini scientifiche fanno prospettare che la Corona, che così come si presenta deriva da interventi realizzati tra il IV-V e il IX secolo, possa essere un’insegna reale tardo-antica, forse ostrogota, passata ai re longobardi e pervenuta infine ai sovrani carolingi, che l’avrebbero fatta restaurare e donata al Duomo di Monza.

A partire da allora la storia del diadema fu indissolubilmente legata a quella del Duomo e della città.

Nel 1354, ad esempio, papa Innocenzo VI sancì come diritto indiscusso – anche se poi disatteso – del Duomo di Monza di poter ospitare le incoronazioni dei re d’Italia, mentre nel 1576 san Carlo Borromeo vi istituì il culto del Sacro Chiodo, in modo sia da rendere ufficiale il riconoscimento del diadema come reliquia, sia di legarlo a un altro Sacro Chiodo, conservato nel Duomo di Milano, che secondo la stessa antica tradizione sant’Elena avrebbe fatto forgiare a forma di morso per il cavallo di Costantino, come ulteriore metafora dell’ispirazione divina nel comando dell’Impero.

In virtù del suo valore sacro la Corona Ferrea viene conservata in un altare consacrato e ad essa dedicato, eretto da Luca Beltrami nel 1895-96.

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PERCORSI
Museo e Tesoro del Duomo di Monza
Elisa Pontiggia, con contributi di Lisa L.A. Colombo e Francesca Frigerio
Ed. Fondazione Gaiani (giugno 2024)
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“Un luogo meraviglioso dove perdersi e viaggiare nel tempo per conoscere la Storia”

Davide Downburst

Uno dei musei più belli del pianeta

Uno dei musei più belli del pianeta: visto tre volte in tre periodi diversi della mia vita, contiene una collezione UNICA di autentiche meraviglie longobarde (la celeberrima corona ferrea è solo una!). Straordinario.

Vittorio Maria Savoldelli

Un tuffo nella storia del Medioevo Lombardo

Ottimo museo, molto interessante.
Si può vedere la corona ferrea solo accompagnati, la guida è competente e simpatica. Un tuffo nella storia del Medioevo Lombardo.

Gianluca Agostoni

Nasconde dei veri e propri tesori legati alla storia d'Italia

Il museo è veramente ben tenuto e nasconde dei veri e propri tesori legati alla storia d’Italia.
Guide preparatissime che rendono ancora più interessante la visita.

Fabrizio Guccione

Un bel racconto della storia di Monza

Museo piacevole. In spazi moderni ipogei dispiega un bel racconto della storia di Monza attraverso il luogo principe della sua storia: il Duomo. Un solo consiglio: la visita alla Corona Ferrea è guidata. Controllate gli orari e prenotate.

Paolo Beria

La cappella è un capolavoro del gotico internazionale

Una meravigliosa e unica collezione di arte longobarda e tardoantica. La cappella è un capolavoro del gotico internazionale. Si può visitare solo il museo e/o vista guidata su prenotazione a cappella e corona ferrea. Fateli entrambi!

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Museo e Tesoro del Duomo di Monza
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