Museo e Tesoro

Il Regnum Italiae

La donazione di Berengario

All’inizio del X secolo, grazie alla munificenza di Berengario del Friuli, eletto re d’Italia nell’888 e imperatore nel 915, entrarono nel Tesoro altri splendidi manufatti, a partire da due importanti prodotti di oreficeria realizzati tra IX e l’inizio del X secolo: una croce-reliquiario in oro, pietre preziose e perle, detta Croce del Regno per il fatto di venire indossata dai sovrani durante le cerimonie di incoronazione; quindi il Reliquiario del dente di san Giovanni, con il fronte in oro ricoperto da un’esuberante decorazione di gemme, perle e filigrane disposte intorno ad una stella a otto raggi, e il dorso inciso con una scena di Crocifissione.

Tra i doni offerti da Berengario erano compresi anche alcuni codici liturgici, per le cui legature furono usati antichi dittici d’avorio, in modo da farne degli oggetti unici e preziosissimi, degni di un lascito imperiale. Il più noto è il Dittico di Stilicone, così chiamato dal nome del generale vandalo che, nominato tutore dell’imperatore Onorio ed eletto console nel 400, vi è raffigurato in compagnia della moglie Serena e del figlio Eucherio. Un gusto classicheggiante più ricco e sfarzoso si riscontra invece nel Dittico del Poeta e della Musa della fine del V secolo.